sabato 30 aprile 2016

Europa League 2017-1a

KR Reykiavjk
di Vincenzo Paliotto
Islanda. Le islandesi che si affacciano al First Qualifiyng dell’Europa League sono anche in questa stagione nel numero di 3 come da copione. Ma il calcio islandese possibilmente arriva in Europa senza la scomoda etichetta delle squadre materasso. Non fosse altro perché l’Islanda si è qualificata miracolosamente alla fase finale di Euro 2016 ed anche perché le sue squadre di club ogni tanto qualche vittoria europea la portano a casa. Il KR Reykiavjk (2° nell’ultimo campionato), fondato nel 1899, rappresenta la squadra più antica dell’isola, ma anche la più blasonata con i suoi 26 titoli nazionali. In verità per il primo decennio i bianconeri erano gli unici a giocare a calcio sull’isola, prima della nascita di altri sodalizi e dell’introduzione di un campionato nazionale nel 1912. Nel 97/98 quelli del KR eliminarono addirittura la Dinamo Bucarest in Coppa UEFA, ma non fu il loro unico sussulto. Fanno loro compagnia gli altri capitolini del Valur (ben 20 i suoi scudetti) e il Breidablik (arrivato 3° in Urvalsdeild), squadra considerata minore nelle gerarchie, ma che in una occasione europea ebbe il merito di battere ed eliminare lo Sturm Graz. Era la stagione di Europa League del 2013/2014 e la corsa del Breidablik finì nel turno successivo contro i kazaki dell’Aktobe, ma solo ai calci di rigore. Il segreto del Breidablik è il vivaio e dalle parti di Kopavogur infatti sono stati svezzati tra gli altri Finnbogasson, Gretarsson ed altri campioncini andati a fare fortuna in ogni angolo d’Europa. Il Valur si è qualificato vincendo la coppa nazionale per 2-0 proprio contro il KR in un Laugardarsvollur ripieno di 5,571 spettatori.
HB Torshavn
Far Oer. Per le isole Far Oer, invece, il primo nome a risultare iscritto nelle competizione è l’HB Torshavn, il primo club a nascere sull’isola nel 1904 ed il primo a partecipare a una coppa europea nel 1992, all’apertura delle liste continentali. Ma la partita di ritorno a Torshavn contro i lettoni del RAF Jelgava non si sarebbe mai disputata. Semplicemente per il fatto che gli ospiti arrivarono sull’isola al di là del tempo utile e della tolleranza prevista. Il Vikingur invece è nato soltanto il 4 febbraio del 2008, ma la nascita deriva dalla fusione di due gloriosi club: il Gi di Gotu e il Leirvik, due villaggi che distano 5km l’uno dall’altro sull’isola di Esturoy. Ha vinto per la quinta voilta la coppa nazionale battendo per 3-0 l’NSI Runavik in finale, dinanzi a 3.367 spettatori. Proprio il Runavik, fondato nel 1957, è giunto secondo sia in campionato che in coppa nazionale, acquisendo comunque il diritto della partecipazione europea. Andrà a giocare a Torshavn o al massimo a Toftir, in quanto il suo stadio arriva a malapena a 2.000 posti.

Aberdeen FC
Scozia. Scendendo più giù verso la Scozia le partecipanti all’Europa League anche saranno 3, ma distribuite in maniera diversa. 2 prenderanno parte al First Qualifiyng Round ed un’altra al Second, che uscirà fuori tra Rangers Glasgow e Hibernian Edinburgo, che disputano la finale di Scottish Cup. Buono il pedigree delle altre due squadre comunque, addirittura l’Aberdeen e gli Hearts of Midlothian. Gli Hearts hanno vinto nel 2015 il campionato cadetto e quindi hanno raggiunto il 3° posto nella massima divisione. I dons invece hanno lottato a lungo nei confronti del Celtic per vincere il titolo, ma non sono riusciti a scalzare dal trono gli hoops. L’Aberdeen è tra le squadre più blasonate che partecipano al primo turno, avendo vinto una Coppa delle Coppe ed una Supercoppa Europea nel 1983. Bellissima la sua tifoseria, capace di grandi numeri anche nei turni preliminari in Europa. Gli Hearts mancano dalle coppe dal 2012, quando furono eliminati dal Liverpool e nel 1989 arrivarono ai quarti di finale di Coppa UEFA, eliminati ma a fatica dal Bayern Monaco.

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