mercoledì 22 febbraio 2012

Sotto due bandiere: Giuseppe Massa

di Vincenzo Paliotto (tratto da Napolissimo n. 7)

 Senza esagerare troppo qualche operatore di mercato ha definito la regione Campania calcisticamente come “il Sudamerica d’Italia”. In effetti la quantità di talenti che esprime e che ha sempre espresso la regione campana è notevole. In molti d’altra parte sono emigrati e continuano purtroppo a farlo per cercare giusta gloria nel mondo del calcio. Giuseppe Massa a metà degli Anni Sessanta fu uno di questi. Nato a Napoli il 26 aprile del 1948, era cresciuto nel fertile vivaio della Flegrea, società abilissima nell’allevare talenti. Quindi, nel 1965/66 giocò uno strepitoso campionato nelle file dell’Internapoli, seconda squadra del capoluogo campano, che in quella stagione militava nel Campionato di Serie D. Massa giocò 25 partite con 4 gol all’attivo, tuttavia non attirando le attenzioni del Napoli, ma bensì quelle della Lazio, che successivamente prelevò da quella squadra anche Pino Wilson, Giorgio Chinaglia ed in cui si svezzò anche Franco Cordova.


 Si rivelò uno smacco ed una disattenzione di non poco conto quella del Napoli. L’Internapoli, fondata nel ’64 da Giovanni Proto e Carlo Del Gaudio, poteva rappresentare una fucina di talenti di garanzia, ma che non trovò clamorosamente accordi con la maggiore squadra della città. Massa giocò nella Lazio dal ’66 al ’72, collezionando ben 137 presenze e 31 gol. Nell’estate del ’72 la società capitolina oltretutto riuscì anche a capitalizzare la cessione del talento napoletano. Infatti, vendette Massa all’Inter per 300 milioni di lire, con in aggiunta i cartellini di Mario Frustalupi e Massimo Silva. Con i nerazzurri milanesi, tuttavia, disputò due stagioni in chiaroscuro. 43 presenze e 4 gol all’attivo, senza comunque riuscire ad esplodere secondo le sue potenzialità. Ad ogni modo, la nebbia e gli stenti milanesi non deteriorarono la classe e la grinta del calciatore, che finalmente nel 1974 coronò il suo sogno di vestire la maglia del Napoli. Il club partenopeo fiutò il malcontento del calciatore in sede meneghina e gli propose proprio il passaggio nella sua Napoli. Massa indossò l’azzurro dal 1974 al 1978, disputando 102 partite con all’attivo 24 gol, esaltandosi nel gioco di Luis Vinicio ma anche in quello dei suoi successori. Peraltro con il Napoli conquistò l’unico importante trofeo di una carriera comunque spesa a certi livelli. Nel 1976, infatti, vinse all’Olimpico di Roma la Coppa Italia, battendo in finale il Verona per 4-0. Nel corso di quella competizione Massa siglò 4 gol.

 Concluse la carriera nell’Avellino, con cui nel 1980/81 giocò un ultimo campionato in Serie A, quindi nel Campania in Serie C1, squadra che aveva rilevato per qualche stagione l’eredità del suo Internapoli. Giuseppe Massa, per tutti “Peppiniello”, è stato profeta in patria probabilmente con qualche anno di ritardo, ma ha saputo onorare la maglia del suo Napoli. 

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